Sarà anche nervoso Marquez ma pure la Honda qualche problema deve averlo. Come hanno dimostrato le immagini televisive il campione del mondo già prima di cadere aveva qualche problema in frenata.
Certo è che si sono invertite le parti rispetto allo scorso anno con la Yamaha altamente performante con tutti e due i piloti e una Honda che arriva al traguardo con quasi venti secondi di ritardo. Questo ribaltamento a testimonianza del fatto che gli equilibri con questi prototipi sono delicatissimi, il margine tra fare bene e fare male è sottilissimo. In molti sostengono che Marquez avrebbe potuto accontentarsi invece di cercare di contenere la fuga di Lorenzo e rischiare più del dovuto, ma non si può chiedere ad un talento così di “accontentarsi”, di non cercare la vittoria.
Un campione si sente sconfitto se non è il primo. Certo la fretta di riscattarsi davanti al pubblico di casa e le non perfette condizioni della moto sono una miscela esplosiva. Peccato perché ci piacerebbe vedere qualche duello con Marc Marquez protagonista.
Lo stesso Rossi ci ha provato fino alla fine, nel suo caso può solo rammaricarsi per delle prove scialbe che lo hanno relegato alla settima casella in partenza, e con un compagno di squadro tanto in forma come Lorenzo è un vantaggio che non si può concedere. Nella fase finale della gara quando ha tentato la rimonta sul mallorchino Rossi girava con gli stessi tempi e con la stessa velocità. Buon segno. Siamo contenti per il ritorno sul podio di Pedrosa, la sfiga che lo perseguita ogni tanto si placa.
Discorso diverso per le Ducati. Il quarto posto di Iannone lenisce solo in parte un week end difficile per la rossa. Sembra che a causare la scivolata di Dovizioso sia stato il malfunzionamento del traction control nel bel mezzo di una curva. Nemmeno il funambolo Philip Petit avrebbe mantenuto l’equilibrio. Peccati di gioventù per il prototipo di Borgo Panigale che però ha tutti i numeri per essere protagonista. Prossima gara ad Assen, dove sarà l’incertezza meteo a farla da padrona.
