Falso e riciclaggio: GdF nella sede del Palermo

Zamparini: 'Un pm ha detto che se non vendevo mi arrestava'

1499413621155_GettyImages-64966248.jpgGuardia di Finanza nella sede del Palermo per una serie di perquisizioni nell'ambito di un'inchiesta in cui si ipotizzano i reati di falso in bilancio, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio.

Le perquisizioni, secondo quanto si apprende, hanno riguardato anche gli uffici del Gruppo Zamparini e l'abitazione del presidente Maurizio Zamparini.

"Con riferimento alle notizie di stampa gia' diffuse nel corso della mattina, si precisa che questo ufficio ha disposto delle perquisizioni, che sono in corso di esecuzione ad opera della Guardia di Finanza, nell'ambito di un procedimento penale nei confronti di diversi indagati per i reati di appropriazione indebita, riciclaggio, impiego di proventi di origine illecita, autoriciclaggio, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte e falso in bilancio aggravato dalla transnazionalita'".

Lo precisa in una nota il procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi, dopo la perquisizione della Guardia di Finanza nella sede del Palermo Calcio.

"E' opportuno precisare altresi' - sottolinea Lo Voi - che l'oggetto delle indagini preliminari in corso non riguarda le vicende relative alla cessione del Palermo calcio".

"Ho la Guardia di Finanza in tutte le mie case e nella sede del Palermo, perché non ho ceduto la Società a Baccaglini. Siccome sembra che venerdì scorso un pm abbia detto che se io non avessi venduto il Palermo a Baccaglini mi avrebbe arrestato, probabilmente il motivo è questo. Falso in bilancio? Ma per l'amor di Dio, non c'è assolutamente nulla, sono anni che sono a Palermo ed è tutto sotto controllo".

Lo ha detto il patron del Palermo-calcio, Maurizio Zamparini commentando la perquisizione della Finanza nella sede della società.

"Sono esterrefatto. A Palermo ho lasciato 70 milioni del mio patrimonio, altro che falso in bilancio. Sono una persona onesta e specchiata. Non so a chi ho dato fastidio", ha spiegato.

"Falso in bilancio? A Palermo ho lasciato settanta milioni del mio patrimonio, altro che appropriazione indebita".

L'indagine della guardia di finanza sul Palermo Calcio e sul gruppo Zamparini parte dalla cessione della Mepal, la società concepita dal proprietario per la commercializzazione dei prodotti rosanero, poi dirottata verso lo sviluppo del progetto per il nuovo stadio e il centro sportivo. A rivelare l'origine dell'inchiesta è Maurizio Zamparini, che si dice "sereno sull'accertamento della verità".

"Basta leggere le carte per capire che è tutto a posto - ha spiegato - è un'operazione di bilancio e non di patrimonio. I conti sono certificati e quindi assolutamente in regola. Sono a disposizione dei magistrati per qualsiasi chiarimento. Purtroppo tutto questo ci reca un grave danno di immagine, che mette a rischio le nostre operazioni finanziarie sia per il calciomercato che per la cessione del Palermo".

Zamparini ha poi raccontato un retroscena risalente allo scorso 30 giugno: "Ho ricevuto una telefonata da Angelo Baiguera (executive manager del Palermo) che aveva incontrato alcune persone a Palermo. Era esterrefatto e mi disse: 'Maurizio, mi hanno detto che se non vendi a Baccaglini vengono in Friuli e ti arrestano'.Mi sono messo a ridere e oggi accade tutto questo. Trovo veramente strano l'intervento della Procura dopo quella telefonata".

"La giustizia farà il suo corso ma io sono preoccupato. A Palermo hanno arrestato politici come Musotto e Mannino, che poi sono stati assolti. Io non sono un politico e non so a chi ho dato fastidio", ha proseguito Zamparini. "Sono ore decisive per il mercato, come faremo? Chi vuole distruggere il Palermo? Mia moglie vuole trasferirsi all'estero e fa bene, ci penserò anche io".

"Sono una delle persone piu' oneste del calcio italiano. Ora blocco il calciomercato e comunque del Palermo non me ne frega un ca... Faccio giocare la Primavera e quel che abbiamo gia' dentro. Oggi avevo in programma un contatto telefonico con un imprenditore americano...". 

"Sono molto arrabbiato, questo e' un atto gravissimo. Tutte invenzioni - ha proseguito Zamparini -. Ho incaricato il mio avvocato di verificare quali sono le ipotesi di reato. Di solito la procura manda la Finanza a vedere i bilanci, poi si manda a vedere i reati. Ho incaricato i miei avvocati a fare una controperizia perche' siamo a posto con tutto. Sulla stampa pubblicheremo tutte le risposte".

Zamparini e' anche tornato sulle dichiarazioni rilasciate stamane. "Non e' vero che non me ne frega niente del Palermo - ha precisato - Ho detto che con questa operazione qui mi sento bloccato nell'operativita' del mercato, vedi che delinquenti che sono, che effetto puo' avere fuori. Vogliono fare fallire la societa' veramente. Ripartire da zero come hanno scritto alcuni. In queste condizioni voi palermitani la squadra ve la scordate quest'estate".

"Sono stato danneggiato nel pieno del calciomercato, giocheremo con la Primavera. Mi sembra una manovra da parte di chi voleva portarmi via il Palermo, ma non ce la faranno. Il Palermo ha i conti a posto. L'immagine che diamo non è buona, ma i conti sono a posto - ha spiegato -  Sono finito sui giornali come evasore per una cifra ridicola e una banca straniera, che mi aveva concesso il finanziamento, me lo ha poi negato. Aspettavo un altro finanziamento di 100 milioni e me lo rifiuteranno dopo queste notizie. In Italia un'accusa è già una condanna".

Zamparini dice di pensare già al futuro. Si profila un ritorno dell'imprenditore italo-statunitense Frank Cascio, la cui offerta a dicembre non era stata ritenuta adeguata.

"Io ero già uscito di scena - ha spiegato Zamparini - stavo aspettando la telefonata di un importante imprenditore. Io non sarò più proprietario. Non voglio tenermi il Palermo, non me ne frega un c... del Palermo, voglio cercare investitori. Non ho intenzione di consegnare la squadra al sindaco. Sono accuse ridicole". Zamparini ha poi smentito di avere detto che blocca tutto e che farà giocare la Primavera.

Il debito del Palermo calcio ammonta ad almeno 40 milioni di euro. A svelarlo è stato lo stesso proprietario Maurizio Zamparini nei giorni scorsi.

"Una decina di questi milioni di debiti - ha spiegato - sono con Unicredit e Banca Nuova, una ventina con i procuratori e circa 6-7 milioni di contenzioso con l'Agenzia delle entrate".    

Una parte del debito con l'agenzia delle entrate (1,8 milioni di euro)  è stata rateizzata e il Palermo ha saldato la metà circa. Sulla parte restante non risulta al momento ci sia un accordo.

Negli scorsi mesi Riscossione Sicilia aveva eseguito un pignoramento di 200 mila euro nei conti del Palermo, per vecchi debiti secondo Zamparini risalenti alla gestione Sensi. 

Per quello con i procuratori, Zamparini ha aperto in alcuni casi un contenzioso che perché ritiene di essere stato truffato. 

"Il Palermo è una società sana - ha più volte ribadito Zamparini che ha rifiutato un'offerta da venti milioni per la cessione della società - siamo tra maggiori contribuenti delle entrate fiscali della regione Sicilia.

Infatti dai dati rilevati la società Palermo Calcio ha durante gli anni della gestione Zamparini, dal 2002/2003 a oggi, versato come imposte la cifra di 265 milioni di euro. Nella stagione 15/16 la cifra di quasi 25 milioni di euro".

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  • pubblicato07.07.2017
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