Golden State trionfa ancora e si aggiudica nella notte il secondo titolo Nba consecutivo, il terzo nelle ultime quattro stagioni, dominando in finale i Cleveland Cavaliers, che subiscono il 'cappotto' perdendo sul parquet di casa anche gara 4. I Golden State Warriors si impongono 108-85 grazie ai 37 punti di Stephen Curry, che lascia comunque lo scettro di Mvp delle Finals a Kevin Durant, capace di siglare una tripla doppia da 20 punti, 12 rimbalzi e 10 assist.
Kevin Durant, dei Golden State Warriors, si è aggiudicato il Most Valuable Player (MVP) delle finali Nba per il secondo anno consecutivo dopo che la sua squadra ha battuto 108-85 i Cleveland Cavaliers, nella quarta gara della serie, aggiudicandosi il titolo Nba per la seconda volta consecutiva. Alla fine dell'incontro, Durant, quasi sorpreso ha ricevuto il premio e ha ringraziato i suoi compagni di squadra per "lavoro di squadra e il supporto costante". Il giocatore ha comunque giocato una fantastica serie finale, con una media di 28,75 punti, il 52% di tiri dal campo, il 41% di triple, 10,75 rimbalzi, 7,5 assist e 2,25 blocchi per partita. Nonostante i numeri, il premio sarebbe potuto anche andare al suo compagno di squadra Stephen Curry, che ha condotto l'offensiva di Golden State nell'ultima partita con 37 punti e sette triple. "Ogni stagione è un viaggio diverso, è incredibile, penso che arrivare in questa squadra mi abbia reso una persona migliore e un giocatore di basket migliore", ha detto Durant dopo aver ricevuto il premio (assegnato dagli addetti ai lavori per 7 volti a 4 su Curry). "Sono molto contento di aver vinto due campionati di fila e ho l'aspettativa di vincere ancora", ha aggiunto Durant, che è arrivato al Golden State all'inizio della scorsa stagione, quando i Warriors avevano perso la finale del 2016 contro Cleveland. Il giocatore che ha saltato diverse partite nella serie regolare a causa di un infortunio alla costola, aveva completato la stagione con 68 partite giocate e una media di 26.4 punti segnati, 6.8 rimbalzi e 5.4 assist.
Il grande sconfitto è LeBron James al sesto ko alle Finals in carriera. Se è stata questa la sua ultima uscita in maglia Cavs, meritava miglior epilogo, anche in considerazione dell'infortunio alla mano destra. "Un problema che mi sono inflitto da solo -dice LeBron- le grandi emozioni di gara-1 hanno avuto il sopravvento. In pratica ho giocato le ultime tre partite con una mano rotta. Sinceramente non sapevo bene che cosa aspettarmi da questa postseason, considerati i problemi che abbiamo avuto durante la stagione regolare. Invece alla fine abbiamo giocato con la giusta mentalità. Quando si esce sconfitti dalle Finals però per come sono fatto io non si possono considerare positivi i playoff". Non si sbilancia poi sul suo futuro. "Parlerò con la mia famiglia, discuterò con i miei figli e poi prenderò una decisione. Sono tornato a Cleveland nel 2014 perché avevo ancora qualcosa da dimostrare e sono riuscito a realizzare un sogno, quello di vincere il titolo con questa franchigia. Quel successo rimarrà nella storia e scolpito nella mia memoria", ha concluso.