Ein plein europeo?

L'Italia potrebbe superare i gironi di qualificazione con tutte e cinque le squadre in corsa

napoli

 A Juventus e Milan basterà un pareggio per approdare agli ottavi di finale. Per dirla con i numeri, basteranno rispettivamente 7 e 9 punti. Al Napoli, viceversa, potrebbe non servire chiudere a 12.


Champions ingrata. Gironi sbilanciatissimi. In alcuni, regna un evidente equilibrio verso il basso. In altri, qualità, spettacolo e risultati vanno a braccetto. Rischia di farne le spese la squadra di Benitez. In fondo lo si sapeva dal giorno del sorteggio. Quello, solo quello era il girone di ferro. Nessuno, però, avrebbe immaginato uno scenario del genere: tre squadre che si spartiscono equamente 36 punti e la quarta che chiude a quota zero. Non è ancora certo, ma può succedere.


Il Napoli è affondato a Dortmund, contro un Borussia senza difesa (quella titolare, almeno) ma con l’attacco al gran completo. E quando vengono avanti, i tedeschi di Westfalia fanno paura. A posteriori, si poteva scegliere un modulo più prudente: tanto per dire, un trequartista in meno e un mediano in più. Già, a posteriori. E se finiva allo stesso modo? Sai la grandine di critiche sul povero Benitez. Lui ha scelto di non cambiare. L’obiettivo, immaginiamo, era quello di sfruttare i (presunti) limiti difensivo dell’avversario. Il rigore, severo, fischiato da Velasco Carballo in apertura ha stravolto i piani.


Adesso, serve l’impresa. Tre gol in un colpo, l’Arsenal in questa stagione li ha beccati una sola volta: 17 agosto, prima di campionato, avversario l’Aston Villa. E comunque quel giorno i Gunners una rete la segnarono. L’11 dicembre dovrà essere 3-0, o vittoria con 3 gol di scarto. A meno che… C’è sempre Marsiglia-Borussia da giocare. Un risultato positivo dei francesi sarebbe balsamo sulle ferite del Napoli. Che comunque, al cospetto dei londinesi, dovrà indossare l’abito delle serate di gala. Tipo Borussia (18 settembre), o magari Manchester City: era il 22 novembre 2011, e la doppietta di Cavani gettò le basi per il passaggio agli ottavi.


Non hanno di questi problemi Juventus e Milan. A loro, basta un pari. Era prevedibile, ma non sempre il calcio è una scienza esatta. Sulla carta rischia di più la Juve, che il punto lo deve conquistare nella tana del Galatasaray. E’ anche vero, però, che Conte dispone di più soluzioni offensive. Per un Tevez che non vuol proprio saperne di far gol in Champions, c’è un Vidal che si porta a casa il pallone della vittoria sul Copenaghen: prima tripletta in carriera, complimenti vivissimi. E poi Pogba, Llorente: tutte armi offensive che torneranno utili in terra di Turchia.


In assoluto, quella delle italiane che esce meglio dalla settimana europea è il Milan. La crisi, societaria e di risultati, era (è) sotto gli occhi di tutti. Poi, ecco il 3-0 al Celtic Park. La squadra di Lennon ci avrà messo del suo, per carità, ma ad un certo punto sembrava di vedere il “primo” Kaka, quello dei vent’anni o giù di lì. Lui partiva, palla al piede, gli altri per un po’ provavano ad inseguirlo e poi desistevano. Uno spettacolo. Se sarà l’alba di una seconda “carriera”, lo diranno le prossime partite. A cominciare da quella dell’11 dicembre, avversario l’Ajax. Sarebbe potuta essere una festa, e invece il Barcellona più molle di questo inizio di stagione ha tenuto vive le speranze dei lancieri. Che il Milan abbia a disposizione due risultati su tre, può essere un vantaggio ma anche un insidia. Meglio scendere in campo per chiudere subito la pratica, in stile Glasgow.


Coraggio, con Fiorentina e Lazio già qualificate in Europa league, l’Italia può fare il botto. Cinque squadre su cinque che proseguono il cammino nelle rispettive coppe. Sarebbe un po' come entrare nella macchina del tempo e farsi trasportare nei mitici anni Ottanta.

di Stefano Bizzotto 

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  • pubblicato29.11.2013
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