Doppietta di Eder

L’Inter saluta l’Europa battendo lo Sparta Praga 2-1

1481235468444_inter 0.jpgServe solo per l'onore, ma di questi tempi può anche andar bene così. Al 90' Eder piazza la seconda zampata personale e l'Inter manda in archivio la disastrosa campagna europea con un 2-1 allo Sparta Praga che - sicuro del primo posto - aveva trovato il momentaneo pari con Marecek fallendo poco dopo il rigore del possibile sorpasso con Dockal.

Per Pioli qualche buona indicazione: i giovani, con Miangue e Pinamonti sugli scudi; l'approccio alla gara, positiva nonostante il relativo valore della sfida; la reazione, dopo gli immancabili 15-20 minuti di difficoltà.

Senza l'apporto della Curva Nord, che ha deciso di lasciar vuoto il settore occupandolo soltanto con uno striscione di contestazione, l'Inter gioca soltanto per l'onore: Pioli ha lasciato fuori praticamente tutti i titolari, gli unici due scesi in campo a Napoli sono Ranocchia - centrale di un'inedita difesa a tre con il rientrante Andreolli e Murillo, mentre Ansaldi gioca insolitamente a centrocampo al fianco di Felipe Melo. Fasce affidate a Biabiany e Miangue, il tridente vede Pinamonti, bomber della Primavera, tra Eder e Palacio.

Per lo Sparta, accompagnato da 2.500 tifosi, poco più di un'amichevole, essendo la formazione di Svoboda - schierata con il consueto 4-2-3-1, Lafata riferimento offensivo - già con la qualificazione in tasca e il primo posto. La punizione di Eder, potente ma imprecisa, riesce a strappare qualche timido applauso, quindi l'italo-brasiliano ci riprova da posizione defilata, ma Koubek non si fa sorprendere ed è attento anche sul cross di Ansaldi destinato alla testa di Biabiany.

D'improvviso si accende Pinamonti e l'Inter inizua l'affondo: prima un diagonale troppo stretto, poi stop delizioso in area e imbucata per Eder, che va comodamente a segno dopo un'iniziale respinta di Koubek. Meritato il vantaggio nerazzurro, mentre lo Sparta sonnecchia, destandosi improvvisamente poco dopo la mezz'ora, quando Ranocchia sfiora il clamoroso autogol nel tentativo di anticipare Lafata.

Nell'intervallo Pioli inserisce Perisic per Palacio, non muta il 3-4-3 ma l'Inter viene punita al primo tiro in porta, quando il pallone di Dockal trova Marecek pronto a deviare di testa, Carrizo battuto con l'aiuto della traversa. Tutto da rifare per i nerazzurri, che rialzano la testa con una giocata di Perisic respinta da Koubek. Al 65' lo Sparta avrebbe l'occasione per il sorpasso: Andreolli trattiene Lafata, per il belga Vertenten è rigore ma Dockal si fa ipnotizzare da Carrizo, bravissimo a mantenere l'1-1. L'Inter accusa il colpo, ma pian piano torna in area ceca con il colpo di testa (alto) di Eder, l'incursione di Ansaldi (para Koubek) e il destro di Biabiany (a lato).

Applausi per Pinamonti, fuori tra i crampi (dentro un altro debuttante, il francese Bakayoko) e al 90', quando ormai l'1-1 sembra affare fatto, Eder si gira con prontezza e batte Koubek, regalando all'Inter la quinta vittoria consecutiva in casa tra campionato ed Europa League. Una vittoria che alimenta rimpianti per quello che poteva essere e invece non è (clamorosamente) stato.

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  • pubblicato08.12.2016
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