Destro sfida la maledizione del 9

Già in ballottaggio con Pazzini, Galliani stringe per Antonelli

1422641403538_destrone.jpgMILANO, 30 GEN - Da Pato a Torres, passando per Matri, gli ultimi tre calciatori a indossare il 9 del Milan hanno segnato complessivamente più o meno un gol ogni dieci partite. Ora toccherà a Mattia Destro provare a sfatare la maledizione del classico numero del centravanti, che non ha portato fortuna a nessuno da quando l'ha abbandonato Filippo Inzaghi. I due ci hanno scherzato sopra a cena ieri, quando l'allenatore ha benedetto la scelta dell'attaccante appena arrivato dalla Roma (dove aveva il 22) spiegando all'erede che, al di là della formula del trasferimento (prestito con diritto di riscatto), sarà centrale nel progetto rossonero e potrebbe tornare utile forse già da domenica contro il Parma a San Siro.    
 
Completate le visite mediche in mattinata e firmato il contratto (4 anni e mezzo a 2,5 milioni di euro più bonus), intanto Destro nel pomeriggio ha fatto il suo debutto a Milanello, in un venerdì diverso dagli ultimi perché è mancata la consueta visita del presidente Silvio Berlusconi, rimasto ad Arcore per seguire a distanza le votazioni per il Capo dello Stato.    
 
Al nuovo centravanti è bastato un solo allenamento per finire in ballottaggio con Giampaolo Pazzini, che proprio non riesce a scalare le gerarchie dell'attacco e potrebbe essere ceduto nelle ultime ore di mercato, al di là delle assicurazioni di Adriano Galliani. Come al solito l'ad è attivo nella fase finale, in cerca di affari dell'ultimo minuto, quando i prezzi scendono. E' a un passo dal quinto colpo di gennaio, dopo Alessio Cerci, Suso, Destro e Salvatore Bocchetti. Definiti gli ultimi dettagli Luca Antonelli, otto anni dopo aver giocato nelle giovanili rossonere, tornerà alla base in prestito con diritto (obbligo a certe condizioni) di riscatto dal Genoa. Pablo Armero dovrebbe entrare nell'affare come pedina di scambio, Galliani proverà a convincerlo nelle ultime ore.    
 
Inzaghi adesso ha un centravanti e un terzino per sopperire agli infortuni di Stephan El Shaarawy e Mattia De Sciglio. Non gli restano alibi, ora deve invertire la disastrosa tendenza del suo Milan per tenersi stretta la panchina. Proverà a farlo cambiando modulo, con un 4-4-2, più coperto a centrocampo (dove ancora non è recuperato Nigel De Jong). Ma dopo due pareggi e tre sconfitte  l'obiettivo è vincere, impresa che nel 2015 al Milan è riuscita solo in coppa Italia contro il Sassuolo. 

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  • pubblicato30.01.2015
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