De Laurentiis: 'Balotelli non è una priorità'

'Capire con Ancelotti le possibilità del gruppo esistente'

sport_focus_imagea08362efe40cfd3455c7a022873cefbc.jpg"Balotelli non lo ho abbiamo preso in considerazione nonostante sia un bravissimo giocatore e straordinario attaccante".

Lo ha detto Aurelio De Laurentiis, patron del Napoli, a margine di "Generazione Var", organizzato dall'Università Federico II.

"Noi dobbiamo prima di tutto capire con Ancelotti, durante il ritiro - ha affermato - quali sono le possibilità del nostro gruppo esistente. Sono tanti i nostri calciatori in attacco - ha aggiunto - Sarebbe un torto a chi, con la fede, si è lasciato acquistare per il Napoli e magari non ha ancora mai giocato. Far credere che l'attacco sia una nostra priorità è un errore - ha concluso De Laurentiis - noi abbiamo altre priorità".

"Ho voluto Ancelotti perché è un grande che ha vinto dappertutto e quindi non ha la smania di dire. Se viene a Napoli vuol dire che gli piace il Napoli, gli piaccio io, che i giocatori che abbiamo gli piacciono, che la società gli piace - ha affermato - Questo mi convince più di ogni altra cosa".

"Non è uno che mi dà l'impressione di usare il Napoli per poi andare da qualche altra parte - ha sottolineato - perché noi siamo sempre stati, a torto e non a ragione, terra di conquista" "Con Carlo ci siamo sentiti negli anni varie volte ed è un uomo che mi ha dato sempre un senso di imparzialità e serenità. Quando richiedeva qualche giocatore e io rispondevo di no, non è che insisteva come Antonio Conte - ha concluso - Lui capiva con dolcezza, serenità e tranquillità".

"Bisogna capire che per vincere non è che ci vuole l'acquisto, ma nervi saldi. Abbiamo una squadra forte e per uno che possiamo perdere ce ne sono quattro che possono fortunatamente arrivare, sia per l'esperienza di Ancelotti sia per le nostre possibilità economiche".

"Ci sono delle clausole rescissorie se qualcuno la vuole esercitare vuol dire che non ama così tanto il Napoli - ha aggiunto il patron riferendosi alle possibili partenze - Più volte la stampa ha offeso i nostri calciatori non considerandoli forti, ma i nostri calciatori erano già forti in nuce e lo sono diventati", ha concluso Adl che ha definito Lorenzo Insigne "un simbolo del partenopeismo. Insigne è un simbolo della società, uno che rappresenta i napoletani".

"Non ci sono stati contatti, nessuno mi ha chiamato". De Laurentiis risponde così invece sul futuro dell'ex tecnico, Maurizio Sarri, ancora sotto contratto con gli azzurri.

"Non faccio sconti a nessuno, non è che li faccio a una persona sì e a un'altra no - ha affermato - Io non ne faccio di sconti, per i tifosi perché io difendo loro. Quella è una clausola messa a difesa di mie scelte e quando le mie scelte non vengono rispettate e mi si chiede di modificare un contratto, io lo modifico, però un contratto deve essere bilaterale".

"Tu mi chiedi più soldi, io inserisco la clausola rescissoria però dopo deve valere perché tu più soldi li hai presi - ha concluso - adesso che fai la clausola non vale? Non mi piace", ha concluso il patron che affronta anche la questione Hamsik, attratto da un'avventura all'estero: "Gli ho detto, 'ma dove vai? questa è casa tua' e gli ho detto anche 'poi se vuoi andare via, guarda che io non faccio sconti".

La stima di Aurelio De Laurentiis per Mario Sconcerti; i due si incontrano e il patron del Napoli omaggia il giornalista: "Sei l'unico che seguo, l'unico che non dice cavolate".

De Laurentiis oggi è stato alla Federico II e ha preso posto tra i ragazzi, nel campus di Monte Sant'Angelo, per partecipare al dibattito "Generazione Var".

Poi si è spostato in platea per scattare un selfie con gli studenti presenti. Quindi il siparietto con Mario Sconcerti: "Sei l'unico che seguo - gli ha detto Aurelio De Laurentiis - perché sei l'unico che non dice cavolate".

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  • pubblicato29.05.2018
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