Bruno: "Tanti mi evitano, Dio mi apre le porte"

Dalla condanna per omicidio al campo: "Non pensavo di tornare"

sport_focus_image887fefec069681a265d44a503c1e7067.jpgVARGINHA (BRASILE), 14 MAR - "Sono felice per l'opportunità che mi è stata data, per la quale mi stavo preparando da tempo. Tanta gente fugge da me per quanto è successo in passato, ma il Boa mi ha concesso una chance, e Dio mi ha aperto le sue porte".

Per la prima volta da quando è stato scarcerato parla Bruno, l'ex portiere del Flamengo condannato a 22 anni e 3 mesi per aver commissionato l'assassinio dell'amante Elizia Samudio e successivamente scarcerato in attesa della sentenza definitiva.

Dopo essere uscito per disposizione del ministro Marco Aurelio Mello, Bruno è stato ingaggiato dal Boa Esporte, squadra 'mineira' di serie B, decisione che ha suscitato un'ondata di indignazione e proteste in tutto il Brasile.

"Se mi sento degno di tornare a giocare? Non rispondo - ha detto Bruno -. Se mi ritengo un esempio per un figlio portato allo stadio dal padre? Anche qui non rispondo. So solo che tante volte ho pensato che non avrei mai più giocato, e mi sarei lasciato andare. Invece sono qui,e sono certo che sia dipeso da Dio".

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  • pubblicato14.03.2017
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