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Aru: 'Al Giro voglio il bis'

L'obiettivo del corridore sardo è quello di salire ancora sul podio

sport_focus_image06c13b34221c8d860f0fd54f282b52d8.jpgQuando poco meno di un anno fa scatto' sulla salita a Plan di Montecampione, a qualcuno scappo' un'esclamazione: "E' nato il nuovo Pantani...".

Un'esagerazione,  forse, ma di certo Fabio Aru e' entrato nel cuore degli sportivi italiani, per quel suo modo di interpretare le corse. Pura fantasia al potere. Come il 'suo' capitano Nibali. "Andiamoci piano con i paragoni, io non mi monto la testa: sono sempre quello di prima. Mi considero un ragazzo 'normale', cui piace viaggiare e ascoltare musica".

Ringrazia sempre la squadra, Fabio Aru, come i grandi. Sardo di Villacidro, 25 anni il prossimo 3 luglio, papa' agricoltore di arance e mandarini, madre insegnante a San Gavino Monreale, la capitale dello zafferano, il 25 maggio parti' sulla salita dove il 'Pirata' mise alle corde e poi sconfisse - staccandolo nettamente - il russo Pavel Tonkov. Non uno qualunque. Da allora, la fantasia ha fatto passi da gigante. Il podio del Giro, conquistato a Trieste, e' stato il coronamento di una crescita palpabile. Tant'e' che oggi, nell'antivigilia della partenza della corsa rosa (appuntamento il 9 maggio, sulla Riviera dei fiori), le speranze del ciclismo italiano sono tutte sulle spalle di questo ragazzo di appena 60 chili, alto 181 centimetri.

"Sono tranquillo, ho lavorato al meglio e parto per far bene, consapevole dell'attenzione che avro' su di me - minimizza Aru, che sara' l'uomo di punta della corazzata kazaka Astana, visto che Nibali ha scelto il Tour de France -. E' un bel Giro, quello disegnato quest'anno, con diverse tappe che potranno offrire molti spunti interessanti a chi vuole attaccare. Per me, le tappe che stabiliranno le gerarchie sono la crono che partira' da Treviso e la tappa dell'Aprica".

Suscita parecchi interrogativi, la cronometro del 'prosecco', da Treviso a Valdobbiadene: quasi 60 km di tensione emotiva, tutti d'un fiato. Una sfida contro il tempo e se stessi. Una crono che esce da ogni logica, per la sua lunghezza. Un rebus. "Sara' la mia prima esperienza, durante l'inverno ho lavorato molto per migliorarmi - osserva Aru -. A parte la condizione atletica e la lunghezza, il meteo e le caratteristiche del percorso sono altre varianti da tenere in debita considerazione. La crono di Treviso ha una prima meta' sostanzialmente piatta e una seconda mossa. Per quelle che sono le mie caratteristiche potrei andare meglio su una distanza di 60 km piuttosto che di 45. La mia condizione era gia' buona prima e, dopo il contrattempo delle scorse settimane (un virus gli ha impedito di prendere parte al Giro del Trentino), adesso sto recuperando la condizione".

Aru teme Alberto Contador, ma non le responsabilita'. "Di certo - ammette il sardo volante - non mi spaventano. L'assenza
di Nibali? Vincenzo ha un programma diverso dal mio, ma ci saranno altre occasioni per correre insieme". Aru non lo dice, ma punta quantomeno a confermare il terzo posto al Giro d'Italia. Chissa' qual e' il suo podio al 98/o Giro d'Italia. 

"Dico Contador e Uran, ma potrebbero esserci delle sorprese. Parto per fare bene e il podio rimane sicuramente il mio obiettivo. Su quale gradino, poi, si vedra'. Il Tour? Punto al Giro d'Italia, in futuro non so".

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  • pubblicato04.05.2015
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    ;;;;;
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