Ancora sette mesi

L'analisi di Bruno Gentili nel day after della sconfitta di Bruxelles

1449340632725_Bruno Gentili.jpgSette mesi all'inizio dell'Europeo, (realtà drammatiche e contingenti permettendo, visto che si gioca in francia). Sette mesi sembrano tanti, in realtà ci verrebbe da dire "quasi ci siamo", perché l'Italia dopo il match di martedì con la Romania, che chiuderà il 2015, avrà soltanto 3/4 occasioni, non di più, per conoscere la propria forza: Le due amichevoli di marzo con Spagna e Germania più un paio di collaudi una settimana prima della partenza per Montpellier.

Sette mesi in cui l'Italia dovrà cucirsi addosso l'abito delle grandi serate, ieri un po' sgualcito, spiegazzato, dopo un primo tempo che ha mandato spesso in confusione gli uomini di Wilmots, sorprendenti soprattutto nel mantenere alto il ritmo, e nella qualità delle giocate (quelle di De Bruyne, Carrasco, Witsel e Nainggolan in particolare: giocatori che noi ci sogniamo). Eppure, oltre alla tenuta, è stata l'altra di sofferenza che ha messo purtroppo a nudo i limiti della nostra cifra tecnica (anche se mancavano De Rossi e Verratti).

Peccato perchè per un'ora abbondante gli azzurri ci avevano illuso: tagli, incroci, aperture sulle ali, con Candreva e Florenzi che creavano superiorità, gioco ad elastico come se conte avesse creato un splendida catapulta. Sfiniti dalla lunga rincorsa, inevitabile alla distanza il cedimento: De Sciglio, Darmian, Parolo; gli errori di lucidità, gravi di Chiellini e Bonucci, mettiamoci anche quello di Eder sull'1-1.

L'idea di squadra però c'è, la tendenza di gioco anche. "Soltanto affrontando i migliori -dice conte- potremo crescere". I migliori sono arrivati, e ci hanno fatto male. Aspettiamo con fiducia che arrivi anche la sua Italia.

  • visualizzazioni
  • condividi
  • pubblicato14.11.2015
  • voto [an error occurred while processing this directive]
    ;;;;;
guarda anche
    [an error occurred while processing this directive]