Albertini "Cambierò il calcio"

L'ex calciatore del Milan è candidato alla presidenza della Figc 

1406196369386_450226684.jpgRoma, 24 lug. - "Cambierò il calcio. Voglio una serie A a 18 squadre e rose con un massimo di 25 giocatori, dei quali un minimo di 10 provenienti dai vivai. Non serve 'bloccarè gli extracomunitari: non sono loro il problema della Nazionale. Ci possono essere infatti team con undici europei titolari, nessuno dei quali ovviamente schierabile in azzurro. Serve, invece, più qualità e maggiore attenzione ai vivai. Dobbiamo reclutare più giovani e rilanciare la scuola di Coverciano".

L'ex calciatore del Milan ed ex dirigente azzurro si è candidato alla presidenza della Figc (Federcalcio), dopo le dimissioni di Giancarlo Abete, a seguito del flop della Nazionale ai Mondiali di calcio in Brasile. Tanti i progetti di Albertini, il quale ha affermato che "in Federazione regna l'ingovernabilità'. Due componenti, Dilettanti e Lega Pro, hanno il 51% e possono eleggere da sole il presidente; ma non hanno la maggioranza in consiglio e non possono governare. Credo che si debba superare l'attuale struttura direttiva della Figc".

"A ciascuno il suo. Io immagino, dentro il consiglio federale, la creazione di due 'consigli d'amministrazione" specifici, uno per l'area professionistica e l'altro per quella dilettantistica, ognuno con le proprie competenze. Così, peraltro, si potrebbero avere rapporti più diretti con Coni e Governo, che va sollecitato sullo ius soli, per far sì che chi nasce in Italia sia italiano anche per lo sport, e su una legge per il volontariato sportivo", ha aggiunto Demetrio Albertini, dalle colonne de "La Gazzetta dello Sport".  

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  • pubblicato24.07.2014
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