Abete sogna in grande

Il n.1 della Figc vorrebbe l'Italia campione del Mondo in Brasile

Abete, ho grandissima fiducia in Gattuso''Il Mondiale in Brasile ha un grande fascino e c'e' grande concentrazione per arrivarci al massimo delle possibilita'. Il sogno di tutti, quando si partecipa ad una gara, e' di vincerla''.


Giancarlo Abete, presidente della Figc, sogna in grande a meno di sei mesi dalla rassegna iridata nella patria del calcio. ''Sappiamo che ci sono degli avversari di grande rilevanza, ma non si puo' partire per una avventura Mondiale accontentandosi'', dice il n.1 di via Allegri.


''Questo -precisa- non significa avere la presunzione di essere i migliori perche' il ranking, da questo punto di vista, ci dice che ci sono delle squadre che in questi anni hanno fatto meglio dell'Italia, che pure ha fatto bene. Il favorito naturale e' il Brasile, ma la speranza e' sempre l'Italia''. I lunghi viaggi e le alte temperature potrebbero influire sulle prestazioni. I rischi sono dietro l'angolo gia' in occasione del match d'esordio contro l'Inghilterra a Manaus, in Amazzonia, il 14 giugno.


''E' stata fatta una valutazione attenta. Per quanto riguarda la prima partita, rispetto alla seconda contro il Costa Rica a Recife ci sono 6 giorni per il recupero e anche la distanza non dovrebbe determinare dei problemi. Si stanno facendo delle valutazioni di opportunita' per quanto riguarda la seconda e terza gara contro l'Uruguay a Natal, perche' la distanza e' di soli 4 giorni. Ma c'e' la massima attenzione a un problema di carattere ambientale che non riguarda comunque solo l'Italia ma tutti, perche' il Brasile e' un come un 'continente'. Noi abbiamo fatto la Confederations Cup, abbiamo vissuto una esperienza, poi la parola spetta al campo'', aggiunge Abete.  Le favorite secondo il presidente federale ''sono sempre le solite''.


''Oltre al Brasile c'e' la Spagna in primis, perche' con un Mondiale e due Europei vinti ha fatto dei risultati incredibili. Poi ci sono le squadre di sempre che conosciamo come l'Argentina, la Germania. E ancora l'Olanda, la Colombia. Ci sono squadre che sono apparse nel ranking di prima fascia solo nel mese di ottobre'', prosegue Abete secondo il quale ''il problema e' che tutta la fascia dei gironi A-B-C-D e' molto piu' complessa rispetto a quella dei gironi dalla E all'H. Da un parte abbiamo, Brasile, Spagna, Olanda, Italia, Inghilterra, Uruguay, Cile, Colombia. Dall'altra Germania, Argentina, Francia, Belgio e Svizzera. Non c'e' bilanciamento tra i due maxi gruppi del Mondiale''.


Nessun problema, invece, per quanto riguarda il sorteggio. ''La vera penalizzazione l'abbiamo avuta sul criterio, gia' noto, di utilizzare il ranking di ottobre come quello che individuasse la prima fascia -spiega Abete-. Saremmo stati in prima fascia sia a settembre che a novembre. E invece in virtu' del pareggio con l'Armenia siamo usciti dalla prima fascia e questo e' stato penalizzante. Dopodiche' noi abbiamo un girone difficile con due squadre, Uruguay e Inghilterra, con cui abbiamo vinto e abbiamo perso. Sono due squadre alla nostra portata''.


Per quanto riguarda gli stage della nazionale prima del Mondiale, Abete torna a precisare che ''Prandelli non ha chiesto di avere momenti di verifica tecnica, ha solo chiesto la possibilita' di avere i giocatori per una verifica delle condizioni, delle analisi e dei test medici. E' una priorita' del mondiale per arrivare nelle condizioni fisiche giuste e non credo che ci saranno dei problemi. Il calendario e' stretto ma fare dei test non credo creera' dei problemi''. Il n.1 della Figc si sofferma poi sugli azzurri che potrebbero fare la differenza, a cominciare da Mario Balotelli. ''Cosa gli direi per caricarlo? Che il Mondiale in Brasile e' un'occasione unica per un giocatore come lui, con il suo estro e la sua creativita'. Io gli dico sempre di ricordarsi di Italia-Germania, semifinale all'Europeo: se lui si ricorda di quella partita non c'e' bisogno di altro...''. 


In Brasile potrebbe esserci anche Francesco Totti, ma Abete non si sbilancia: ''Ho la responsabilita', come presidente di Federazione, di non fare invasione di campo. Prandelli valutera' la situazione nell'imminenza del Mondiale e fara' le sue riflessioni. Noi non scegliamo i giocatori ma il tecnico. Abbiamo scelto -sottolinea- un ottimo allenatore e questo ce lo riconoscono tutti. Sta accompagnando la nazionale positivamente in questi anni, sia sul versante dei risultati sportivi che dei valori che la Nazionale trasmette, in un momento in cui il ricambio non e' facile''. 


''Abbiamo ottimi giocatori come Balotelli, Buffon, Pirlo. Gli ultimi due -evidenzia- ci accompagnano da tanti anni e non ci sono decine di giocatori valutati da Pallone d'Oro. Quindi la forza e'quella del gruppo che Prandelli formera' come sempre ha fatto''. Il tecnico di Orzinuovi dopo il Mondiale potrebbe decidere di lasciare, ma Abete assicura che la federazione al momento non sta ancora pensando all'alternativa: ''Non c'e' nessun piano B. C'e' l'impegno con Prandelli di incontrarci verso marzo per capire reciprocamente quali possono essere le scelte che riguardino il post mondiale. Il rapporto di Prandelli con la federazione e' ottimo come quello della federazione con il ct. Occorrera' verificare se Prandelli riterra' di fare una scelta professionale e di vita diversa, che e' quella di avere l'attenzione della partita di tutte le settimane, oppure no. Noi speriamo che possa rimanere e soltanto se ci dicesse che fa una scelta diversa noi inizieremo a valutare il futuro, prima non ci pensiamo". 


Per futuro di Abete c'e' tempo, ma dopo questo mandato non restera' in Federcalcio. ''Pensare gia' alla fine del mandato significherebbe non rimanere concentrati sulle tante criticita' e complessita' dell'oggi. Abbiamo il dovere di pensare ai problemi del mondo del calcio e non e' un problema quello che accadra' una volta terminato il mandato. La mia e' un'attivita' svolta in federazione a livello volontaristico. Devo essere grato al mondo del calcio che mi ha sempre dato grande fiducia ed io ho il dovere di essere al servizio del mondo del calcio''.

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  • pubblicato24.12.2013
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