Abete: "Accusa infamante, per Platini brutto colpo"

Il vicepresidente Uefa: "Ma lui ha fatto bene a non dimettersi"

1445243817382_87976335.jpgROMA, 19 OTT - Le accuse di aver incassato somme sospette, rivolte al presidente Uefa Michel Platini, "sono un brutto colpo per l'immagine dell'ex campione" intenzionato a candidarsi alla successione del discusso Sepp Blatter alla Fifa. Lo ha detto l'ex capo della Federcalcio italiana e vicepresidente Uefa Giancarlo Abete intervenuto al programma radiofonico Rai 'Radio anch'io lo sport', secondo il quale tuttavia l'ex campione juventino ha fatto bene a non dimettersi "di fronte a un'accusa infamante" e a "una sospensione cautelare che non entra nel merito della vicenda”.
 
"Il risultato dell'inchiesta su Platini -ha aggiunto Abete- sarà importante per valutare se dare ragione o torto a chi in questi giorni scrive che la candidatura di Platini ormai è politicamente bruciata".    L'ex presidente della Figc difende l'ex stella juventina: "ha fatto bene in questi 8 anni all'Uefa, è uno che ama il calcio. Al suo posto non mi dimetterei, perchè una cosa è dimettersi davanti a un'accusa infamante; altra cosa è essere corrotti e altra cosa ancora è aver eventualmente commesso degli errori che possono avere una ricaduta. La sospensione per tre mesi inflitta a Platini è un provvedimento cautelare di primo grado, e non un giudizio di merito".    
 
Platini -ha osservato ancora il dirigente sportivo italiano- "non è uno che ha bisogno di soldi. Platini ha incassato delle somme, le ha dichiarate al fisco, ci ha pagato le imposte, ha emesso fatture. Raramente vedo che chi fa operazioni illecite poi dichiara gli introiti e paga le tasse".    Al di là delle vicende che riguardano direttamente il duo Blatter-Platini, per l'ex capo della federcalcio italiana "c'è un problema generale di governance e di sistemi di gestione della Fifa che vanno messi sotto osservazione". In questi giorni oltre alla vicenda del mondiale tedesco 'acquistato' forse dalla Germania per il torneo 2006, "il comitato etico della Fifa ha sospeso una pluralità di dirigenti, altri li ha inibiti. Sembra esserci un redde rationem di alcuni rapporti". 
 

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  • pubblicato19.10.2015
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