Venti anni fa la tragedia di De Chiara

Il giovane pugile andò in coma dopo il match e morì il giorno dopo

1479209954721_hqdefault.jpgROMA, 15 NOV - Domani saranno vent'anni dalla tragedia di Fabrizio de Chiara, il giovane pugile di Cologno Monzese che finì in coma al palasport di Massa Carrara dopo il ko subito al 12mo round del match contro Vincenzo Imparato per il titolo italiano dei pesi medi.
Le condizioni del 25enne pugile apparvero subito gravi, infatti si rialzò barcollante e poco dopo perse conoscenza. Fabrizio fu sottoposto a intervento chirurgico alla testa all'ospedale di Carrara, ma non uscì dal coma e il giorno dopo ne venne decretata la morte cerebrale. I suoi organi (polmone, cuore, reni, cornee, fegato) furono donati: lo aveva detto lui stesso alla madre tempo prima, nel caso gli fosse accaduto "qualcosa di brutto".    
 
Quel tragico evento colpì l'Italia e scatenò accese discussioni sulla pericolosità della boxe. Forti polemiche suscitò anche la trasmissione, avvenuta il giorno dopo, da parte della Rai, della differita del disgraziato match, quando il ragazzo era in coma.    
Per il funerale Fabrizio fu vestito con la tenuta degli azzurri di pugilato da lui indossata alle Olimpiadi di Barcellona 1992. Gli amici dello sfortunato giovane portarono uno striscione con la scritta 'You'll never walk alone'. C'era anche l'avversario di quella sfida maledetta, Imparato, che era anche amico di Fabrizio, e portò a spalla la bara. Fra gli altri, per l'ultimo saluto al giovane atleta anche un grande del pugilato, Marvin Hagler, ex campione del mondo dei medi e dei mediomassimi, e idolo di Fabrizio de Chiara.
 

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  • pubblicato15.11.2016
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